Follia 2.0

Condivido con Iaia (ma lei è millemila miglia avanti a me) la multicanalità. iMessage, facebook, twitter, un blog qualunque, il telefono, instagram (e Iaia ogni tanto ne tira fuori un altro, mi dovrò decidere ad aprire un account pinterest o come diavolo si chiama). Siccome non ci becchiamo spesso in momenti in cui entrambi possiamo scambiare, ogni volta che accade se ne approfitta. Ma in questo labirinto social capita anche quello che vedete qui sotto (ho cancellato i nomi per ragioni di privacy, quello più lungo è il mio, quello più corto di Iaia – a ben pensarci le icone stesse sono indicative: a chi altri potrebbero appartenere un disegno di Simoncelli e un coniglio?)

Ha ragione il nippotorinese: tra matti ci capiamo.

37 pensieri su “Follia 2.0

  1. Luci

    Come si diceva prima in altro luogo… Sono proprio “antica”!!!! Ho solo due caselle di posta elettronica ed e’ stato uno sforzo titanico per me farmi un profilo gravatar… In cui ho un dipinto al posto della foto!!! Sono settimane che sto pensando ad anobii, ma non mi decido… Sono grave?! 😉

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  2. tittisissa

    Io ad anobii mi sono iscritta poco tempo fa, ma ancora sono “work in progress”, cioè non ho inserito tutti i miei libri e quelli che ho letto (sono migliaia!). Non riesco a stare dietro a tutto come vorrei tra il lavoro ed il resto.. Luci tranquilla non sei grave ma ti devi aggiornare! Altrimenti come ti scrivo?? 😉

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  3. tittisissa

    Max, parliamone, davvero. Cosa essere un account pinterest? A cosa servire? Forse può tornare utile a due tardone come me e Luci che non tanto ci districhiamo in questa multi..global..language..qualcosa 🙂
    Noi essere infopovere.
    Tu essere inforicchissimo 😀

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    1. Wish aka Max Autore articolo

      In termini generali, quello che sta succedendo è l’esplosione del fenomeno social. Da quando è nata Internet sono nate, cresciute, sviluppate, e infine morte, mode di vario genere. Le più significative sono state le chatroom live, più o meno fine anni novanta, e i forum (dovrei dire i fora ma poi mi capisco solo io… ;)), inizio anni 2000. Alcuni forum resistono ancora con una certa pervicacia, ma il fenomeno è ampiamente finito. Verso la metà degli anni 2000 è iniziato il fenomeno dei blog, che resiste ancora ma è (secondo me) oltre il ginocchio della curva del ciclo di vita (consultare http://www.b2corporate.com/il-ciclo-di-vita-del-prodotto per un’idea della curva con il ciclo di vita di un prodotto generico), o meglio siamo in una fase nella quale il blog sopravvive se si integra con altri strumenti. E infine ci sono gli strumenti social, e comunque tutto quello che va sotto l’ombrello del cosiddetto Web 2.0. Il concetto del Web 2.0 è che l’utente è al centro, e interagisce in prima persona con altri utenti simili a lui per gusti e interessi.
      Su questo concetto di base, unito alla necessità di comunicare, è nato facebook. Suggerisco di guardare il film “The Social Network” che fornisce un bello spaccato di come è nata l’idea e come si è evoluta. Facebook a mio modestissimo avviso è nella fase di maturità e si sta avvicinando al declino. Accanto a facebook è sorto un florilegio di altri strumenti, tutti basati sugli stessi concetti, ma con delle peculiarità. Twitter è il social network più snob, dove sei costretto a stare nei 140 caratteri, ed è un mezzo di comunicazione usato nelle rivoluzioni recenti, tramite il meccanismo degli hashtag. Instagram è un modo per condividere fotografie, ma presuppone il possesso di un iPhone, quindi è “settario”. Pinterest è una condivisione di interessi, è come avere una tavola di sughero dove con degli spilli (i “pin”) mettiamo in mostra foto, pagine web, link, e quant’altro ci piace e vogliamo condividere. Poi ci sono le piattaforme di condivisione di fotografie come Flickr, il cui concetto è analogo a instagram ma è web-based. Foursquare è un social che fa condividere la posizione geografica, ma ha ultimamente avuto un po’ di problemi e sta declinando.
      Tutto il fenomeno “social network” ha avuto un revamping dovuto all’introduzione di smartphone e tablet, strumenti ancora più personali e ancora più fruibili (apparentemente) di un pc per quanto piccolo e per quanto portatile. Uno smartphone è sempre online grazie alla rete telefonica, un tablet è uno smartphone più “agibile” sul piano della manovrabilità, ed entrambi condividono l’interfaccia “touch”. Anche qui ci sono le “caste”; il blackberry è considerato uno strumento da businessman mentre l’iPhone è più da bimbominkia; il tablet è per manager rampanti che prendono appunti in modalità social, ma anche per genitori di bimbiminkia che “fa fine”. La differenza di sostanza tra questi dispositivi e il pc sono le fatidiche “app”. Una app è una applicazione mobile studiata appositamente per il dispositivo, che ha le principali caratteristiche esposte sopra, la mobilità e il touch. Per la mobilità, le app sono normalmente georiferite, il che significa che hanno delle funzioni che dipendono dalla posizione geografica dove si trova l’utente, rilevata tramite il GPS contenuto nel dispositivo. Esempio banale, in instagram posso taggare la foto con la località dove l’ho scattata. Oppure esistono app che trasformano il telefono in navigatore. In più, le interfacce utente sono studiate per un utilizzo touch, quindi leggermente diverse dalle omologhe interfacce per pc. L’app facebook è un po’ diversa dal facebook su pc, ma ne conserva i tratti fondamentali in modo che l’utente non si “perda”.
      Così su due piedi mi pare che basti, se ci sono domande sono qui… 🙂

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      1. Luci

        “fora” e’ l’unica cosa che ho capito davvero in tutto il discorso… E mi piace!!! 😉 Come detto e ridetto io sono un po’ indietro per quanto riguarda queste cose… So usare il pc, mi piace farlo e apprezzo molto Internet perché credo che imparando ad usarlo nel modo giusto sia un’ incredibile fonte di ricchezza. Ma mi spaventa un po’ la condivisione eccessiva… Forse e’ colpa del mio essere riservata e timida, ma il fatto di dover necessariamente mettere in mostra molto per fruire di certi servizi mi spaventa… Non so se riesco a spiegarmi, probabilmente i miei dubbi nascono anche da una certa ignoranza su certi argomenti… Ma anche iscrivendosi a Facebook e’ comunque necessario fornire tutta una serie di indicazioni su di se’ o sbaglio? Il pensiero che anche persone che vorrei restassero anni luce lontani da me possano digitare il mio nome e fruire di cose che mi riguardano – seppure in piccola parte – mi disturba…

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      2. Wish aka Max Autore articolo

        In realtà su facebook non sei realmente obbligato a scrivere nulla, tranne un nome e cognome. E inoltre, qualunque cosa scrivi puoi decidere se renderla pubblica, o a chi renderla disponibile. Basta usare gli strumenti a disposizione.
        (hai una mia email, quando vuoi/puoi se mi rispondi mi fai un favore)

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      3. Wish aka Max Autore articolo

        Luci, volevo dire che ti ho scritto un’email all’indirizzo che tu hai specificato quando hai preso il gravatar. Io lo vedo in quanto amministratore del blog… quindi il messaggio era controlla se l’email ti è arrivata su quell’indirizzo e rispondimi quando puoi.

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  4. Amaradolcezza

    ebbene si! io sono iscritta a tutto! io mi iscrivo a tutto! dal tecnologico fino a tutti i supermercati, negozi di abbigliamento, librerie, bistrot, locali! dove vado mi iscrivo e ovviamente qualsiasi social spunti online io ci sono!!! 😀
    poi magari non mi piacciono e scappo! però lo provo.
    Pinterest ce l’ho e lo adoro!
    non potrei vivere senza! 😀 😀 ormai è una sorta di dipendenza! mi piace mettermi lì, condividere immagini belle, foto, frasi.. adesso sono in fissa con i vestiti da matrimonio e i bebè..
    se la mia metà mi legge scappa! :/ quindi condivido foto lì dove lui non guarda e sogno..

    ti abbraccio forte

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    1. tittisissa

      Amaradolcezza raccontaci dippiù!!! Non te ne andareeee… Voglio fare così pure ioo!! (ahem..in effetti lo faccio già ma non so se esiste un modo per tenere sotto controllo tutti i blog a cui mi iscrivo! Mi perdo un pò… A I U T T O!!! *_*

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      1. Amaradolcezza

        eccomiiii dimmi tutto!
        io per i blog ho una mail apposita! lì ho le iscrizioni ai blog.. ma devo essere sincera fino adesso sono solo 4! Maghetta, Max, Valefatina e Bibi 😀
        poi per il resto ho i link del mio blog…
        per quanto riguarda immagini, foto, post ecc.. uso pinterest.. con un tastino (pin it) pubblichi la tua immagine sul social in una determinata cartella da te selezionata, dall’immagine puoi risalire al blog e/o sito dove l’hai trovata…

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      2. Wish aka Max Autore articolo

        Il problema dell’email è solo apparente, nel senso che si può usare un’email qualunque e gestire le regole rispetto ai messaggi ricevuti, indirizzando i messaggi di un certo tipo automaticamente in una determinata cartella, e/o configurando il social di riferimento in modo che non sia troppo invasivo con le email spedite. Facebook ad esempio consente di limitare al minimo le email ricevute.
        Il problema di rendere “pubblica” l’email mettendola in chiaro su un sito non è tanto quello di divulgarla (se qualcuno se la vuole prendere se la prende comunque) quanto non farla finire in pasto ai bot, abbreviazione per robot, che sono degli oggettini che spazzolano il web a caccia esattamente di queste cose.

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      3. Amaradolcezza

        questo è vero.. io ho 3 mail, una ufficiale, una per social e una per il blog…
        in quella dei social alla fine mi arrivano solo quelle dei blog perché di facebook ho disattivato tutto.. così come per twitter..
        sul blog non ho la mail pubblica ma il form perché mi stava arrivando troppo spam..

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  5. tittisissa

    Sto valutando l’idea di prendere un tablet per poter essere più libera e rapida nel rispondere ai commenti e alle mail. Quando lo avro’ preso farò anche io un accoun pinterest o instagram o tutt’e due non lo so *_* avrò bisogno dei tuoi consigli Gi !!!!

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    1. Wish aka Max Autore articolo

      Le differenze tra 2 e 3 sono relative all’hardware. Si parla di processore più veloce e di display più definito. In realtà è bimbominkia-marketing. Una maggiore definizione serve relativamente, su display così piccoli, e la velocità del processore è una fola. Le app sono intrinsecamente veloci e snelle altrimenti non sono più app. Personalmente non riesco a saturare né iPhone né iPad, e pur non essendo un utente “avvelenato”, nel senso che cerco di scaricare le sole app che realmente uso, l’utilizzo che faccio degli strumenti è abbastanza intenso. Inoltre è necessario tener presente che spesso il collo di bottiglia prestazionale non è il dispositivo ma la rete. Se io ho il dispositivo più veloce del mondo ma una connessione non wi-fi, per spedire un’email ci metto di più che con un dispositivo lento ma attaccato ad una connessione veloce… 😉

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  6. Giulia

    io sono di corsa.
    e devo pure piangere di corsa ti rendi conto?
    leggo prima.
    e poi questo.
    prima piango piangendo.
    poi piango ridendo.
    e lo faccio ridendopiangendodifretta.
    e di fretta purtroppo devo ribadire quanto ti voglio profondamente bene perchè purtroppo non riesco a fare di meglio.
    e non sai quantomidispiaceinfinitamente.

    è un onore essere tua amica Max.
    un profondo onore.
    grazie.
    grazie.

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    1. Wish aka Max Autore articolo

      Tu non devi fare proprio niente di meglio, cara mia. Ricordi? Io sono il millesimo uomo.
      (e spero che Kipling mi perdoni e non si giri nella tomba)
      Novecentonovantanove vogliono dimostrazioni
      Ma il millesimo uomo ringrazia solo di averti trovato.

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  7. Silvia

    Ciao Max,
    Effettivamente i canali di comunicazione sono proprio tanti, ma quello che mi sono chiesta e’ come mai più o meno tutti hanno questa grande urgenza di comunicare e condividere?
    Io sono qui a pensare se aprire l’ennesimo blog o che fare..
    Siamo nel quotidiano anche molto trattenuti con gli altri e nella rete ci sentiamo più liberi e meno soli?
    Dici che ti ho scambiato per un analista?
    🙂

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    1. Wish aka Max Autore articolo

      Non pretendo di avere verità svelate, come detto altrove non ho certezze ma solo dubbi. Ciò nonostante, tra le tante possibili motivazioni, ritengo che la più probabile sia riconducibile all’esigenza di lasciare un segno. La rete ci dà questa idea di eternità, specialmente ora che si parla di Cloud Computing. Affidando un dato alla rete è come se lo avessimo scolpito nella pietra. In realtà il problema della conservazione dei dati è assai più complesso di come appare a prima vista, per cui la sensazione è assolutamente sballata, ma il marketing dei service provider questo racconta… 😉

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  8. valefatina

    Devo recuperare solo settecentoquarantottopost. No ma ce la faccio eh?
    Come non ne hai scritti settecentoquarantotto? Beh, li avrai scritti quando io avrò finito questi fino a qui, garantitto. AbbracciamociORA. O ti rigo la Giulietta ù.ù

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  9. sonia

    Occhei, ho capito che sono una bimbominkia perchè ho l’aifon e che sarò genitrice di una/un bimbominkia perchè ho l’aipad. Poi sono iscritta a tutti i socialnetwork possibili e gestisco non so quante mail….gestisco è una parola grossa visto che ogni tanto ne dimentico qualcuna per settimane e succedono casini inimmaginabili!
    Per il resto, si, si diventa matti dietro a tutto questo ma è così adorabile parlare e condividere con voi!
    Tanto ammmmmmore Max! :***

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    1. Wish aka Max Autore articolo

      Ahahahahah Nisi sei uno spasso! Giorni fa ho letto un’interessantissima analisi di una persona che sto stimando sempre di più, che delineava come il prototipo di bimbominkia stia monopolizzando il mercato, nel senso che le aziende fanno marketing praticamente solo per loro. Questo per una ragione molto semplice: sono un target sensibile e sono pieni dei soldi (dei genitori). Triste, ma vero… però io non volevo generalizzare, pensa che io ho bberry aifon e aipad, più un pc uso ufficio e un iMac a casa…. tutti rigorosamente usati IRRESPONSABILMENTE

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