L’attak del vaso brisé

Camminare è l’attak per il vaso brisé. Come tutte le attività aerobiche sviluppa endorfine, che contribuiscono a generare sensazioni di benessere. E questo si percepisce chiaramente alla fine, dopo aver fatto gli esercizi di stretching. Mi sento bene, sereno, tranquillo. Come se fosse passato un cancellino sulla lavagna tutta scarabocchiata e l’avesse ripulita per bene.

Cammino da due mesi e mezzo circa. A metà luglio ho scaricato l’app della Nike per i runners, che fa un eccellente servizio anche per i walkers. L’app registra il percorso sulla mappa, e sempre grazie al GPS riesce a dare indicazioni relativamente precise sul passo che si sta tenendo, espresso in minuti/km. Da quando ho iniziato ho migliorato le mie medie in ragione di più di un minuto al km, e ho allungato i tempi e le distanze, da 40 minuti a un’ora, da 4.5 km a 8.

Da un po’ di tempo ho aggiunto gli auricolari e la musica. In questo periodo sto a rota (sono addicted) con i Creedence Clearwater Revival, una band che ha avuto l’apice del successo durante la mia preadolescenza, e che per questo non è stata da me particolarmente seguita. Riscoperta leggendo Haruki Murakami, e adorata immediatamente. Alcune canzoni sono storiche, tipo “Have you ever seen the rain”, altre non le avevo mai sentite, ma tutte sono molto adatte al camminare.

Dopo un po’ che si va avanti si entra in uno stato quasi ipnotico, la musica quasi scompare dalle orecchie, si sente ovattato il rumore dei passi, il proprio respiro, ci si concentra sulla cadenza, sul ritmo. Quasi come se si stesse meditando. E’ in quei momenti che sento forte la voglia di correre, come se le gambe si animassero di vita propria. Ci ho anche provato, in luglio. Camminavo per 5 km allora. Ho  provato a fare l’ultimo km di corsa. Poi gli ultimi due. Poi due e mezzo. Dopo una settimana ho dovuto smettere. Dolori lancinanti al tallone (spina carcaneale) e (sicuramente a causa della ricerca della posizione antalgica) dolore al ginocchio da cattivo appoggio. Ma non dispero, vorrei comprare delle scarpe adatte, e riproverò.

Mentre cammino non penso a niente in particolare. Ma ho notato che determinati pensieri che sono “nel retro della testa”, come fossero dei processi in background, si evolvono, e al termine della camminata ho le idee più chiare.

Mi è capitato con comearia, incontrata per caso grazie a kuroko. E’ una ragazza molto giovane con un disturbo del comportamento alimentare. E’ straordinario quanto sia coraggiosa. E’ straordinaria la determinazione nel volersi liberare del problema. E’ straordinaria la sua capacità di scrivere in modo così intenso, al punto da avermi fatto sentire compenetrato con lei mentre leggevo, una cosa che mi capita con scrittori di livello, e quando le trame sono estremamente avvincenti. Le sue descrizioni sono vivide, emotivamente intensissime ma allo stesso tempo con una lucida freddezza che pervade le certosine descrizioni di tutti i dettagli che riguardano una situazione.

Mi ha colpito la sua descrizione della motivazione che la spingeva a non mangiare, che è all’origine del nick: voleva diventare come aria, appunto. Come dice lei, “Voler essere aria. Leggera, sottile, invisibile, impalpabile. Aria.”

E in questi giorni, proprio durante le camminate ho capito cosa potevo dirle. Perché in casi come questi è sempre molto difficile dire qualcosa senza urtare le sensibilità, senza essere banali e scontati, e senza essere inopportuni. Io sono sicuro che ce la farà. Lo sento. Lo sento su un livello di coscienza diverso da quello usuale.

Forza, A.

34 pensieri su “L’attak del vaso brisé

    1. Wish aka Max Autore articolo

      Nel momento in cui c’è una determinazione granitica è più facile trovare le parole… 🙂

      Quando tornano dalle ferie gli ombromini? Stanno ancora tutti svaccati al lago, scommetto. Neanche salgono sul catamarano, stanno lì sulla riva come balene spiaggiate a prendere il sole… 😆

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  1. tittisissa

    Uff…la mia granitica determinazione in questo ultimo periodo si è andata a far benedire, causa dolori dovuti a tallonite (si presume), dovuta alla “stramaledettissima”. Così la chiamo io, la “stramaledettissima”.
    E da quando ho smesso le camminate, prima per il gran caldo e poi per il dolore, oltre a sentirmi in colpa, ho ripreso qualche chilo che DEVO riperdere quanto prima.
    Mi dici come si chiama la App della Nike che vorrei vedere se c’è per Android? Chissà che non mi serva come incentivante….
    Mah.
    Ma cambiando argomento, complimenti per la ottima scelta musicale d’accompagnamento, Max….continua così!
    Auguri a Comearia che sono certa celapossafarcela (per dirla a modo nostro 😉 )

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    1. Wish aka Max Autore articolo

      Esiste anche per Android. Segui questo link e credo tu la possa scaricare direttamente.
      Per la tallonite non è detto che sia la stramaledettissima. O meglio, la stramaledettissima sicuramente non aiuta. Ma puoi provare a vedere se usando un paio di scarpe più ammortizzanti la situazione migliora. Le scarpe sono fondamentali. E fondamentale è anche la postura. Dà un’occhiata qui e verifica se stai facendo tutto per bene. E in bocca al lupo.
      Comearia celapuòfarcela e ce la farà. Ce lo sapremo dire. 😉

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      1. tittisissa

        Grazie Max, ho già scaricato la App e spero nei prossimi giorni di potermi rimettere in marcia! 🙂
        Adesso mi vò a leggere l’articolo sulla postura che mi hai consigiato, così vedo se. In ogni caso, andrò (che palle) dal medico in settimana.
        Mi sono decisamente scoraggiata…. 😦
        Celapossofarcela (credo)
        Crepi il lupo!

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        1. Wish aka Max Autore articolo

          Una cosa che posso suggerirti è di cercare di porre attenzione a quel che fai, magari rallentando il ritmo per concentrarti sulla sequenza, sull’appoggio, sulle braccia, sulla schiena e sul collo. E magari provando a partire con tempi e distanze ridotte. Che so, 10 minuti e meno di un km per iniziare e poi progressivamente aumentare, io non ho idea dei tuoi tempi standard quindi non posso darti suggerimenti. Per me 8km l’ora sono un passo molto svelto, ma io ho 110 cm di gambe.. credo che 6 km/h dovrebbero essere considerati un obiettivo ragionevole.

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  2. Albert1

    I Creedence sono adatti praticamente a TUTTO. Con un loro CD in loop ci ho smontato, restaurato e rimontato una motocicletta intera 😉 Anche quella come attività aerobica non è male…

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    1. Wish aka Max Autore articolo

      Albert, bentornato! 😀
      Mi sento una cacca, dovrei scrivere per fugadapolis, ma ho un po’ di cose per la testa (in realtà il vaso brisé ero quasi lì lì per metterlo da voi, poi ho pensato che come primo post non era proprio il massimo ;)). Ma lo farò.

      Non so dove sei (credo a Roma?) ma se sei all’EUR e senti prima delle sette del mattino un matto che strilla “it ain’t meeeeeeeeeeeeeeee, it aint’ meeeeeeeeeeeee, ain’t no fortunate uaaaaaaaaaaaaaaaaaaaan” sono io con Fortunate Son nelle orecchie 😆 😆

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      1. Albert1

        Ma quale cacca… FdP mica è la rata del mutuo ! 😉 Quando vuoi, se vuoi, come vuoi…

        In zona EUR (Tre Fontane) ci sono transitato in un’altra vita… ora sono in mezzo ai campi della Magliana vecchia, luogo perfetto per la mia incurabile sociopatia. Lì potresti cantare a squarciagola per ore, e non se ne accorgerebbe nessuno. Infatti io lo faccio. 😀

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  3. Angela Errico

    Max…infatti grazie…perchè sotto tuo consiglio, e grazie al tuo esempio ho ricominciato a correre in modo regolare…ed è davvero una boccata d’ossigeno per il cervello, per il corpo,contro l’ansia,contro i pensieri…èuna sensazione strana…pensi ma hai la sensazione che ti si vuoti la testa da tutte le zavorre che la rendono pesante…pesantissima….ti abbraccio…forte…fortissimo!!!

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    1. Wish aka Max Autore articolo

      L’abbraccio è assolutamente ricambiato Angela, ma ricordati sempre che il grosso del merito è sempre individuale, tuo nello specifico. Perché tu puoi avere davanti tutti gli esempi del mondo, ma se non cominci a muovere le gambe e correre non è che le gambe cominciano a correre da sole… 😉

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  4. comearia

    Max. Max. Max.
    Un attimo. Il mio cervello tenta di trasformare le emozioni in parole.
    L’empatia è una cosa strana. Ma è la sovrana delle emozioni.
    Io amo le Persone, l’ho già scritto, da qualche parte?
    E tu sei una Persona. Non una persona, una Persona.

    Ti abbraccio fortissimo.
    E ti sussurro “grazie”. All’orecchio, commossa. “Grazie”.

    [Sulle endorfine dell’attività aerobica non potrei essere più d’accordo. La sensazione, alla fine, è proprio quella di una lavagna cancellata e riordinata logicamente. Sissì, concordo. 🙂 ]

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  5. pani

    eppure, se fossimo meno presi dalla frenesia e andassimo tutti al lavoro a piedi o in bicicletta, sai che bello? Non ci sarebbe nemmeno bisogno delle palestre. Che a dirla tutta…pensa un po’ dove ci ha portato il progresso, al bisogno di andare in palestra. Mah…

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    1. Wish aka Max Autore articolo

      Il giusto mezzo non è di questa terra evidentemente. Francamente preferisco questa situazione a quella del paleolitico o del medioevo. Però neanche questa situazione, come dici correttamente, è sana.

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  6. Tartarugola

    Bellissimo questo post, hai descritto perfettamente ciò che provo io correndo e i Credence, beh, uno dei miei gruppi preferiti, anche se li h scoperti crescendo visto che quando erano all’apice della carriera io prediligevo le ninnenanne di mamma 😉

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  8. Francesca Q.

    Io odio correre…ma amo camminare, guardarmi intorno, sentire la musica (per me solo Rammstein), sentire le mie emozioni. Sentirmi. Quanto a A: ha tanta forza, è vero…non la conosco personalmente ma la leggo sempre e la sento molto vicina. Sei una cara persona, Max. Secondo me lo sei anche per A. Un abbraccio grande

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    1. Wish aka Max Autore articolo

      Ah beh se leggi A avrai avuto modo di leggere anche gli scambi epistolari con il sottoscritto 😆
      Quando ho visto che aveva pubblicato le email lì per lì sono rimasto basito, poi ho pensato che alla fine poteva avere un senso…
      Sentire le proprie emozioni. Bello. Serve distaccarsi per poterlo fare. Camminare o correre non ha importanza, sono mezzi per distaccarsi. In questo senso ci sono dei punti di contatto forti con la meditazione. Ci vorrebbe una giornata di 48 ore per fare tutto ciò che ci interessa…

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