Di schiene doloranti, di corsi e di paure

Ernia del discoE’ una vita che combatto con ‘sta roba che si vede a sinistra. Nel 2001 c’era un’offerta speciale, un 3×2, e così ne avevo prese 3 e via. Una addirittura espulsa. E però dopo delle terapie, alcune delle quali oltre il limite dello sciamanesimo e della stregoneria, ero rimasto sereno e relativamente tranquillo sino a qualche settimana fa, quando dei dolori lancinanti al nervo sciatico mi hanno fatto sospendere la corsa. Sereno e relativamente tranquillo significa comunque un contatto costante con il mio osteopata di fiducia, dal quale mi reco periodicamente per quelli che io chiamo “tagliandi”. Peraltro da quando avevo iniziato a camminare prima, e a correre poi, lo stato generale era migliorato decisamente, e addirittura la spina carcaneale e la rizoartrosi al pollice sinistro erano regredite significativamente, merito credo ascrivibile alla migliore tonicità muscolare. E insomma dopo un po’ di tentativi ho fatto l’ennesima risonanza magnetica della mia vita e olllllléééééééé, ecco lì la quarta ernia del disco, sioresiori!! Il mio morale era sotto i tacchi, ma il fido osteopata mi ha rincuorato, e mi ha promesso che mi avrebbe consentito di ricominciare a correre. La magia si chiama ozonoterapia. Sono alla quarta applicazione e i dolori sono scomparsi, ho ricominciato a fare la camminata veloce per ora, e incrocio le dita. Lui (l’osteopata, che poi è anche medico e omeopata) sostiene, e non ho motivo di dubitare di lui, che non esiste nesso di causalità tra corsa ed ernia del disco. In altre parole, l’ernia viene per problemi posturali, la corsa non incide sulla formazione, ma ovviamente non è consentita mentre l’ernia duole. Pare che l’ozono abbia la “magica” capacità di farla rientrare, e quindi taaaac. Speriamo.

Saltando di palo in frasca, ho scoperto Coursera. E’ un sito che eroga corsi in modalità online. Sono filmati corredati di materiale aggiuntivo, con test e quiz in corso d’opera, e si rilascia un attestato di partecipazione. Le materie sono le più varie, mi ha colpito il fatto che è totalmente gratuito, e che le persone che insegnano sono per la maggior parte professori emeriti delle principali università mondiali. Unico neo, la stragrande maggioranza dei corsi sono tenuti in inglese, ed è necessario avere una buona padronanza nella comprensione, anche se sono disponibili sottotitoli (sempre in inglese). Mi sono iscritto e sto seguendo un corso su Einstein e la relatività ristretta, che è svolto ad un livello qualitativo per cui non richiede competenze matematiche eccelse. Mi pare un buon modo per cominciare. L’impegno richiesto è di qualche ora a settimana, assolutamente fattibile. Trovo che sia un’iniziativa stupenda, ed è un modo per tenere la materia grigia in movimento, che aiuta sempre.

Chiudo con un video di TED, che parla di paura. E come la paura può stimolare la nostra immaginazione, e cosa possiamo imparare dalla nostra paura. Ci sono i sottotitoli in italiano.

34 pensieri su “Di schiene doloranti, di corsi e di paure

  1. tramedipensieri

    E’ la collezione più strana che abbia mai sentito! Massipuò….
    A parte gli scherzi sono contenta che hai ripreso presto a camminare e correre…!
    forza, forza….
    E così si vince la paura con l’ottimismo…o l’ottimismo fa vincere la paura?
    boh…mi sono un pochino incartata…

    buonecose
    .marta

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    1. Wish aka Max Autore articolo

      Elloso, d’altra parte non si può resistere ai 3×2, no? 😉
      Per la paura, quel che ho capito io del video è che dovremmo cercare di non fermarci alle paure più fantasiose (che sono le più suggestive e quindi più temibili, come i cannibali dell’equipaggio), ma cercare di focalizzarci anche su quello che non è così suggestivo e pauroso, ma che in realtà è davvero più pericoloso. Se i naufraghi avessero realmente considerato che andare a fare un percorso più lungo era molto più pericoloso in quanto sete e fame sarebbero diventati gli elementi preponderanti, invece di cedere al “fascino” dei cannibali, si sarebbero salvati tutti e non sarebbero diventati essi stessi dei cannibali…

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  2. apity

    Sai? L’idea del corso, la trovo favolosa. Vorrei partecipare anche io a qualche corso. Con l’inglese me la cavo e qualche notizia intelligente in più non mi farà di certo male. Adesso do’ un’occhiata al sito.
    Io incrocio le dita per te e soprattutto per la corsa, perchè sai quanto ci sono legata. L’ho abbondata un po’ in questo periodo. Preferisco fare una camminata di un’ora, per arrivare in biblioteca, dove poi mi dedicherò allo studio e proprio se riesco, la sera (lunedì è d’obbligo però!) mi faccio una corsetta fino al mare. Ho trovato un nuovo percorso che è proprio delizioso. Pace e nient’altro. Max, rimettiti presto, così potrai farmi compagnia. Tra due mesi sarò completamente assolta dalla scuola e dallo stress che comporta. Gli esami sono alle porte, ma passeranno anche quelli. Andranno benissimo. Passeranno. Ti voglio bene e leggere questo post è stato una boccata d’aria in questa giornata. Non sono molto brava in questo periodo e sai a cosa mi riferisco, ma passerà anche questo periodo. Ti auguro il meglio. Tu sei forte.

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  3. Nanook

    Ehi “nonno” nun famo scherzi eh?! Il 6 ti voglio rampante!!
    Ecco “nonni rampanti” potrebbe essere un bel payoff per il Geriatric Team!! ;-))

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    1. Wish aka Max Autore articolo

      Eh. Lo so. Sono rotture di scatole. Io avevo tentato con stretching. Ma la corsa. La corsa. Lo so che sembro un pazzo furioso, ma per me ha avuto dei tali effetti migliorativi su tutto, ma TUTTO, che insomma. Come dice Crozza quando fa Zichichi, “ecco vedete, tante volte la sccciiiiénza… la sccciiiiénza.” Sostituire sccciiiiénza con corsa. 🙂

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  4. masticone

    Ho studiato l ozono terapia tempo fa per alcuni doloretti che mi affliggono
    Gode di grande considerazione tra gli utenti e poca tra gli addetti ai lavori. Anche se non capisco perché ad esempio in Emilia sia mutuabile e da altre parti no.
    Ed e’ caruccia
    Mi par di capire che il problema grosso sia l instabilità Dell ozono e che quindi vada “cotto e mangiato” perché non dura.
    E comunque c e’ chi sostiene che funziona su tutto non solo sulla schiena.
    Di Bella docet?
    Boh prima o poi lo provo
    Da noi sono più cinesi che altro a usarlo.
    Farò un giro sul sito che suggerisci mi pare ganzo. Se trovo qualcosa che mi acchiappa why not?
    Sulla paura invece vorrei/dovrei dire un sacco di cose. Ma evito. Sono stati scritti milioni di libri su di essa e trovo sempre molto difficile semplificare cose che per loro natura non possono esserlo.
    Dico solo che troppo spesso (ted compreso anzi soprattutto quelli come lui) tendono a dimenticare che la paura e’ anche e SOPRATTUTTO una cosa sana.
    La natura c’è la fornisce di serie per evitare di farci del male. Di buttarci da un grattacielo ad esempio o di fare cose che potrebbero provocarci danni. E’ quindi l eccesso di produzione di essa che va combattuta non le paure in quanto tali ma quando esse ti impediscono di vivere.
    Ma te l ho detto si va sul difficile…

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    1. Wish aka Max Autore articolo

      Negli addetti ai lavori è poco considerata perché pare che qualche anno fa ci siano stati dei problemi seguiti a modalità di applicazione della terapia non corrette. E siccome ti sparano aria sotto i tessuti, bisogna stare attenti che non finisca nei vasi. A quanto mi ha spiegato il fido osteopata (al quale penso costruirò una statua equestre in bronzo mentre brandisce una siringa e chiama i prodi all’attacco) l’ozono stimola la reazione con un enzima che lo riduce ad ossigeno e per l’appunto ossigena i tessuti nei pressi, sembra altresì che questa ossigenazione sia particolarmente vantaggiosa quando i tessuti, come i dischi intervertebrali, non sono direttamente irrorati dai vasi sanguigni. Di più nin zo, ma di nuovo, della rava e della fava sul perché funziona me ne importa poco assai, quel che importa è che funzioni.
      E sì, guardalo, coursera. C’è veramente di tutto, ma tuttotuttotutto. Ah, per inciso. Se ti interessa Einstein e la relatività speciale, credimi masticone, il corso può essere seguito anche da chi la fisica l’ha vista veramente da lontano. Se ti interessa il tema provaci, è veramente interessnte. E il prof. Lagerstrom è un mito. Davvero.
      Sulla paura, quel che mi ha colpito del video di TED è la stretta relazione tra paura e fantasia. Nel senso che, come dici tu, la paura è sana e ci aiuta a stimolare la vena creativa. E l’altra cosa che mi piace del video è l’accento posto sulle paure con le quali non riusciamo a fare i conti, o meglio con le cose che apparentemente non fanno paura, ma che poi si rivelano assai più pericolose. Nella fattispecie, la paura dei cannibali per i poveri naufraghi è stata assai sopravvalutata rispetto alla paura di morire di fame e di sete. Uno sguardo più attento avrebbe portato a valutare correttamente, e magari a fare scelte diverse, apparentemente più rischiose ma in realtà più sane. Ciò che è concreto e reale e quasi toccabile con mano spesso non fa paura, ma si rivela molto più pericoloso, nella pratica dei fatti. E quindi, di riflesso, non è detto che sia l’ignoto, ciò che è più pericoloso per noi.
      Quello che mi piace di TED è che mi porta a riflettere. E’ sempre stimolante.

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    1. Wish aka Max Autore articolo

      Vero che non sono molti, vero anche che sono pubblicati solo quelli già schedulati o comunque di prossima programmazione. E’ un sito che va monitorato costantemente. E mi sa che il 1° maggio ci troveremo compagnucci di classe… ci mettiamo insieme all’ultimo banco?

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  5. ammennicolidipensiero

    di coursera se ne iniziò a parlare qualche tempo fa, mi ricordo un articolo sul fatto quotidiano. sono andato a riguardare il sito ora che l’ho visto nel tuo post. ahimè, non sono rimasto sorpreso dal vedere che dall’italia arriva solo un pallido segnale dalla sapienza di roma. sigh. sarà che in questo periodo dal paese dei cachi m’aspetto sempre di meno…

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  6. sguardiepercorsi

    Intanto auguri per la tua schiena!
    Per quel che riguarda la paura, la difficoltà nel leggerla in modo “scientifico” e non “artistico” è dovuta proprio al funzionamento del nostro cervello. Se il cervello emotivo (il sistema limbico) è inondato da emozioni troppo forti, “spegne” le aree più propriamente cognitive.
    Il che significa che quando c’è troppa emozione in circolo ragioniamo da far schifo. E che se abbiamo troppa paura, non siamo in grado di ragionare efficacemente.
    L’argomento è affascinante e complesso… Perché poi ci sono le paure che hanno a che fare con la realtà concreta, esterna, e quelle che hanno a che fare con la realtà interiore, con i nostri fantasmi… E spesso le due si intrecciano amabilmente!
    Credo comunque che sia sempre importante riflettere sulle nostre paure, anche a posteriori… Hanno sempre qualcosa da raccontarci.
    Ciao!

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  7. supercaliveggie

    Per adesso il mio ippocampo è talmente stimolato che credo non mi verrà mai l’Alzheimer, ma il link dei corsi online me lo tengo da parte, mi sembra interessante!
    PS Per la schiena piscina e/o yoga al posto della corsa no?

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    1. Wish aka Max Autore articolo

      Sai cosa? Le sensazioni che ho provato con la corsa non le ho mai provate con altro. Se usi il search su questo blog e cerchi “Alba quantistica” lì ho descritto qualcosa. E l’altro grosso motivo è che con la corsa non ti serve né palestra né piscina, dovunque tu sia lo puoi fare. E poi so’ capatosta. Che pure quello non aiuta 😆

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