Due lustri, un libro

Le ricette di MaghettaPerché metto la foto del libro accanto al Mac? E perché nel browser c’è il blog di Iaia con un post particolare? Perché senza il Mac quel libro non ci sarebbe. Intendendo il Mac come un mezzo per comunicare con la rete. E perché in quel post si racconta di un incontro tra due persone che si conoscevano da dieci anni, che erano amici da dieci anni, e non si erano mai visti. Chi mi conosce sa quale valenza io dia alle parole in generale, con quale cura io le scelga, con quale maniacale attenzione io ricerchi la parola giusta per esprimere il giusto concetto, con particolare riferimento alla parola amico. Che è una parola che non uso con leggerezza. Giusto stamane parlavo con una persona, e gli dicevo che i miei Amici sono 4, forse 6. Diciamo sicuramente che due mani bastano a contarli. E avanza qualcosa. Poi ci sono gli amici (e la persona con cui parlavo rientra in questa categoria). E qui il numero potrà salire a, mah, un paio di dozzine forse. Forse qualcosina in più. E poi ci sono i conoscenti, tutto il resto. Ecco per me Iaia è un’Amica. Ne ho già scritto in questo blog, ma con grande piacere ne riscrivo oggi, oggi che finalmente sono venuto in possesso del tanto agognato e sudato libro. Quel libro che non è importante in quanto libro, ma in quanto sublimazione di un sogno. Il sogno di realizzare qualcosa di creativo, qualcosa di fatto mettendo in comunicazione cervello cuore e mani, qualcosa che rappresentasse un’interiorità così ricca e così tormentata, che non chiedeva altro che di uscire. E lo chiedeva già più di dieci anni fa, quando parlando genericamente del sogno, dissi a maghetta “Credici. Rimboccati le maniche. E lavoraci. Lavoraci duramente. Si realizzerà. Io te lo auguro.” Perché io ero sicuro che maghetta avrebbe fatto qualcosa. Non lo so perché, ma so che lo sapevo. E ho continuato a dirglielo negli ultimi dieci anni. Ho continuato a esserne certo. E quando ho saputo che Enrica l’aveva “scoperta” non mi sono meravigliato. Io lo sapevo. Lo sapevo e basta. E maghetta alla fine se n’è dovuta convincere. E’ questo che dice quando afferma che io “le spiego quel che non riesce a vedere anche se è evidente”. E i “canali silenziosi” sono le email, gli sms, o semplicemente i pensieri. Ché le telefonate sono un lusso, con maghetta.

E insomma alla fine ci siamo arrivati. E questa favola iniziata dieci anni fa e più arriva ad una tappa importante. Ma la parola “fine” ancora bisogna scriverla.

Brava Iaia. Anche se lo sapevo, sono davvero contento, e molto orgoglioso di essere tuo amico.

50 pensieri su “Due lustri, un libro

      1. tittisissa

        Ma nooo dai! se si festeggia si beve e si magna no?? Dacchemmondoèmmondo!
        E alla fine si fa il trenino al suono di “Peppeee peppeppeppè meu amico Ciarli”
        Ma ci sei mai stato a una festa tu?
        Lasciati pregare, funziona così! ù.ù
        Sò festaiola io!

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    1. Wish aka Max Autore articolo

      Sì, debbo dire. Molto bella. Di Iaia dico sempre che è un catalizzatore di buoni sentimenti. Che può apparire melenso e finto. Ma è verità vera. Molte persone ho conosciuto tramite lei, e ho avuto pochissime delusioni. Che specialmente nel mondo virtuale è veramente raro.

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      1. Topper

        Io spero di conoscere lei tramite le altre persone, visto che sembro essere l’unico a non avere il libro. Penso che io e te abbiamo abbastanza esperienza “virtuale” da sapere che non c’è niente di finto qui, tranne poche eccezioni. Facciamo parte un gran bel gruppo di amici e di amici degli amici e credo sia il motivo per cui passo a leggerti.

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        1. Wish aka Max Autore articolo

          🙂
          In realtà non sempre è così. Diciamo che se hai un minimo di esperienza scevrare il grano dal loglio non è difficilissimo, e quindi chi cerca il “non finto” si trova in gruppo. Ma a volte si toppa (ahah) anche avendo esperienza. Per quanto riguarda Iaia, se ti interessa conoscerla de visu io credo che dovrà necessariamente fare un giro per presentare il libro, e dovrebbe capitare a Roma (I take it you’re from Rome as I am, right?) prima o poi; se vuoi appena so le date te le faccio sapere.
          [voce di marlon brando] e gli amici degli amici sono nostri amici…

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  1. Erre

    Ciao Max, complimenti, a te, e all’autrice del libro. Sono andato a dare un’occhiata, ho letto qualcosa, e mi hanno colpito gli “stimoli” e la “spinta emotiva” alle origini. Oltre al fatto che è fenomenale. Comprerò, e darò il mio piccolo contributo. Sono d’accordo sulla tua analisi del concetto di amicizia declinato con l’iniziale maiuscola e minuscola. Avere quattro/sei Amici è già molto, ritieniti fortunato. Negli ultimi tempi ho avuto modo di conoscere, dal vivo, moltissime persone tramite il web, alcune di queste mi hanno raccontato di essere “online” da più di dieci anni, e questo mi stupisce e mi affascina. Devo ancora prendere le misure con questo (per me nuovo) strumento comunicativo e di aggregazione, certe volte mi sento come spaesato, altre del tutto a mio agio.
    (Ero convinto di “seguirti”, ma così non era. Ora clicco su “Iscriviti”, in modo incontrovertibile. :P)

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