Il campo di battaglia

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Sono le ore 01.36 nel momento in cui inizio a scrivere, quasi le 02.00 nel momento in cui sto per pubblicare. Il pacco è quasi pronto. Stanno apponendo le ultime firme. Tutto va firmato su ogni pagina, dai rappresentanti legali. Il CD è ancora da preparare. Ovviamente gli allegati sono gli ultimi. La scadenza è domani, alle ore 12. Per la consegna dell’intero pacco. Sigillato. Tre buste. Qui a sinistra il campo di battaglia, con i resti di junk food ingurgitato tra il lusco e il brusco intorno alle 22.

Non è una bomba a orologeria. Non è niente di pericoloso. E’ l’offerta per una gara d’appalto bandita da un Ente Pubblico. Sono trent’anni che lavoro. In trent’anni, di gare d’appalto ne ho viste tante. Di tutte le taglie. La più grande che ricordo valeva quasi 100 milioni di euro. E poi tante altre, di tutti gli importi, di tutte le forme. Con fornitura di hardware, con solo fornitura di servizi, con hosting presso il nostro centro di outsourcing, con la partecipazione in raggruppamento di aziende estere, con colleghi inglesi, indiani, tedeschi, francesi, spagnoli, olandesi. Con servizi di formazione, con prodotti software da customizzare o interi pezzi di software da realizzare ex novo, con prezzo chiavi in mano o con tariffe giornaliere, con presentazione su carta o su supporto elettronico, con offerta da presentare tramite un portale o con pacco da consegnare a mano. Di tutto e di più. Tante variabili, tante modalità, tanti ruoli ricoperti. Una volta bid manager, una volta technical writer, una volta technical manager, una volta direttore commerciale, una volta marketing, una volta formazione, una volta alliance manager. Tante ne ho viste, tutte diverse. Una sola cosa non cambia mai. La notte prima. Sono trent’anni che tra le varie cose che faccio al lavoro c’è la preparazione di gare, e sono trent’anni che almeno una nottata per ciascuna gara la passo al lavoro. Non ho ancora capito perché.

57 pensieri su “Il campo di battaglia

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  2. elinepal

    Stessa cosa è successa a me. Meno volte. Con budget ridicolmente più bassi. Si tratta solo di cultura. Ma la notte prima è così. Ed è un po’ così la sera prima della prima, con la priva generale che finisce sempre al giorno dopo, nel pomeriggio. Registi che sclerano e tecnici impazziti.
    Buongiorno Max

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      1. Stefano

        Sono d’accordo, anche se in realtà la programmazione c’è, sono gli “attori” che non la rispettano, e per adesso ci è vietato appendere i nostri “cardiochirurghi” (Max sai a cosa mi riferisco 😉 ) e fustigarli.

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  3. liberadidire79

    Perchè altrimenti non avresti potuto scrivere questo post!! 😉
    no, dai, forse perchè di notte si lavora meglio, quando i telefoni non squillano e l’adrenalina è a mille per la scadenza imminente…..
    e poi, dai, vuoi mettere cibarsi, ogni tanto, dei junk food?? 🙂

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  4. tittisissa

    Questo tuo post mi ha fatto pensare al tempo che scappa via.
    E al fatto che non riesco a fermarlo quanto basta per riuscire a fare tutto ciò che ho da fare e lo rincorro col fiatone. Mi sembra di aver perso il controllo. 😦

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    1. Wish aka Max Autore articolo

      respira sissa. un bel respiro. una serie di respiri. e recupera. fai una lista. poi disegna un quadrato e dividilo in quattro. Importante e Urgente, Importante e non Urgente, Urgente e non Importante, non Importante e non Urgente.
      sistema gli elementi della lista nel quadrato e concentrati su U&I. Poi su I&nU.
      Rimarrai sorpresa di quanta tentazione avrai di affrontare prima le U&nI e quante nU&nI ci sono. se non sono urgenti e non sono importanti, che le fai a fare?
      comincia da qui e vedrai. 😉

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  5. Topper

    Sarà il perfezionismo, la passione, la volontà di sfruttare tutto il tempo a disposizione, la voglia di dedicarsi ai particolari perché c’è ancora qualche ora per farlo. E’ efficienza, credo. E’ un approccio diventato anche molto italiano. E probabilmente paga.
    Ma, se non fosse così, vuol dire soltanto che cercate una scusa per il junk food.

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  6. swann matassa

    Capisco che da ing. la considererai una imperfetta programmazione dei tempi di lavoro, ma secondo me la nottata al lavoro è d’obbligo quando hai una scadenza importante. È il rettilineo finale di una gara podistica: che tu stia arrivando primo o millesimo, che stia facendo il personale o un tempo da passeggiata riabilitativa, lo sprint finale lo fai in ogni caso 😀

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  7. ValeDanKim

    sono sei anni che sono in questa azienda e fin dal primo mese mi sono sempre chiesta:MA PERCHE’ A TUTTE LE GARE FANNO LA NOTTATA?mica l’hanno saputo il giorno prima che avrebbero partecipato….però dai, INFONDO secondo me le notti in ufficio hanno il loro fascino (non mi sto candidando a presenziare alla prossima chiusura di gara, chesisappiaesicapisca :-))

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    1. Wish aka Max Autore articolo

      Eh caro Erre… ne potrei scrivere di cose… la serietà si trova in giro, la programmazione meno. E alla fine, cedo le armi anche io, sapendo già come va a finire. E lascio le cose per dopo, procrastino, sapendo che “tanto si fa la notte, ora faccio altro”. Solo che ciònacertaetà oramai… 😀

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