Esiste qualcosa di più grande e più puro
rispetto a ciò che la bocca pronuncia.
Il silenzio illumina l’anima,
sussurra ai cuori e li unisce.
Il silenzio ci porta lontano da noi stessi,
ci fa veleggiare
nel firmamento dello spirito,
ci avvicina al cielo;
ci fa sentire che il corpo
è nulla più che una prigione,
e questo mondo è un luogo d’esilio.
(Kahlil Gibran)
Quando succede qualcosa di brutto vedo tanti che sventolano le gengive con la lingua, alcuni si crogiolano nella bruttura, altri si limitano a ribadire l’ovvio. Quando c’è una vittima come si fa a non solidarizzare. Ma detto questo, che è dovuto, ma davvero prossimo all’ovvio, sul resto, tutto il resto, preferisco tacere.
già….basta.
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Eh già. 🙂
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concordo in pieno.
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Hariel carissima, non so per quale strana ragione ma il tuo commento era finito in spam… 😦 per fortuna me ne sono accorto!! 🙂
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Dalle mie parti si dice: la migliore parola è quella non detta.
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Si dice bene dalle tue parti. 🙂
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Purtroppo la smania di protagonismo spesso vince sul silenzio e specula pure su ciò che meritava solo rispetto.
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Non avrei potuto dirlo meglio. 🙂
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In silenzio mi inchino alle parole di Gibran e alle tue! Grazie. Lila
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Grazie a te per essere passata… 🙂
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Non passo mai come vorrei..ma grazie ancora 🙂
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Adoro il silenzio.
Gioia dell’anima mia.
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Sì. Il silenzio è rumoroso, quando è intenso.
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Bisognerebbe non rispondere per rimanere in una qualche linea col post, ma esulerebbe con la linea di un qualsiasi blog che prevede, per forza, azione e reazione. Ecco: l’elogio del silenzio contro il tracimare dell’ovvio ci sta. Ma è il silenzio personale quello da salvaguardare, quello che ti salvaguarda dal pensiero folle. La denuncia del brutto e del cattivo invece deve scorrere feroce, anche se accompagnata da fatti e azioni, quindi pollice verso anche per il Papa che dall’alto del suo attico centro storico e giusto prima di un lauto pranzo domenicale annuncia che “è vicino” a tutti quelli che muoiono in mare, nella striscia di Gaza, schiacciati in galera, in miniera o semplicemente di Fame. Mi piacerebbero un dieci minuti di silenzio del Papa affacciato in Piazzetta San Pietro. Solo dieci minuti per far capire che non ci può fare niente neanche lui, che se regalasse anche solo un pezzetto di museovaticano lo farebbero fuori come quell’altro. Lo ridurrebbero al vero silenzio, quello che, per dirla alla Gibran, ci porta via – purtroppo o finalmente – da questo luogo d’esilio.
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Purtroppo non sempre la distanza più breve tra due punti è la retta. E’ molto giusto quello che dici. Ma purtroppo non credo che accadrà.
Il senso del mio post è che proprio in ambito blog si creano delle situazioni dove tanta gente parla senza sapere bene di cosa parla. E questo è davvero deprecabile.
Grazie per il contributo, Franco. Se ci fosse più gente equilibrata come lo sei tu, si starebbe meglio.
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Mi sento un sognatore rassegnato.. un bell’ossimoro che in fondo crea ..equilibrio.. (ma ti lascia molto in bilico.. 😉
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